Il sistema internazionale contemporaneo è sempre più caratterizzato da una competizione duratura che, progressivamente, sta erodendo l’architettura internazionale di sicurezza determinando differenti livelli di instabilità che rischiano di compromettere l’ordine mondiale in generale, e quello europeo in particolare. Quale conseguenza del riacuirsi del confronto tra stati, il paradigma di riferimento nell’escalation dei rapporti interstatali è cambiato, introducendo la figura del “concorrente” che ha reso obsoleto il classico modello “pace-crisi-conflitto”, evolutosi in “competizione-crisi-conflitto”.
Si è osservato quindi da qualche tempo l’insorgere di uno stato di “competizione duratura” ossia di tensione internazionale permanente, nel quale diventa sempre più complesso tutelare gli interessi propri e del proprio sistema di alleanze. In tale contesto, la competizione si va manifestando in ambiti operativi e ambienti geografici diversi e moltiplicati rispetto al passato, che vedono gli attori principali – statuali e non statuali, singoli e cooperanti – agire sovente in modo surrettizio e distribuito in un continuum ibrido tra pace e conflitto, non sempre facile da decifrare, dove ogni mezzo di lotta, dal più antico al più moderno, diventa lecito.
A tal fine, il programma illustrerà dapprima le principali teorizzazioni in materia di conflitti ibridi, per poi passare ad analizzare ambiti ed ambienti dove si va manifestando la competizione duratura, nonché il modus operandi dei principali protagonisti.