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Maria Romana De Gasperi e Franco Frattini parlano di Europa con i giovani della SIOI

“È un grande onore avere oggi qui con noi Maria Romana De Gasperi, figlia di Alcide De Gasperi, padre fondatore dell’ Europa che ha contribuito alla costruzione della nostra Europa, unica stella cometa che darà garanzia al nostro futuro. Più Europa, più integrazione!”

De Gasperi è stato uno dei padri fondatori della SIOI. Egli volle che la SIOI presentasse nel 1946 la propria candidatura alla costituenda Federazione Mondiale delle Associazioni delle Nazioni Unite (WFUNA) e in una lettera indirizzata al Presidente della Società Dionisio Anzilotti ne sottolineò l’importanza “per creare nel popolo italiano un interessamento alle finalità di cooperazione internazionale delle Nazioni Unite, e per provocare un movimento di opinione utile all’ammissione dell’Italia in seno al grande Consesso. (….) Il Ministro degli Affari Esteri vedrebbe l’iniziativa con favore e le darebbe tutto il suo appoggio morale” (lettera di De Gasperi del 4 marzo 1946). La SIOI partecipò al Congresso istitutivo della WFUNA in Lussemburgo nell’agosto 1946 divenendone così membro fondatore.

Maria Romana De Gasperi ha elogiato il coraggio, la pazienza e la serietà dei padri fondatori della “nostra Patria Europa” – De Gasperi, Schumann, Adenauer- che hanno dato impulso alla aspirazione unitaria.

La signora De Gasperi – in una lectio inusuale ricca di excursus storici – ha raccontato con viva commozione e partecipazione lo scambio di idee , i progetti e le azioni di questi tre grandi uomini.

Schumann definì De Gasperi un ” animatore chiaroveggente e tenace” nella difesa dell’ideale di una Europa unita. La visione unitaria dell’Europa fu per De Gasperi una credenza maturata nella realtà della propria vita e del suo tempo.

Nel 1951 al Consiglio d’Europa, De Gasperi ricorderà che: “dobbiamo difenderci contro una funesta entità di guerre civili, perché tali vanno considerate le guerre europee dal punto di vista della storia universale… Questo alternarsi di aggressioni e di rivincite, di spirito egemonico, di avidità, di ricchezza e di spazio… È contro germi di disintegrazione e di declino, di reciproca diffidenza e di decomposizione morale che noi dobbiamo lottare”.

“Noi due dobbiamo vivere ancora due anni. Quando l’Europa sarà unita potremo andare definitamene a riposo”. Con queste parole il 25 marzo 1954 Alcide De Gasperi accoglieva Konrad Adenauer nella sua casa, a Castel Gandolfo.

Nel ricordare l’uomo europeo De Gasperi, la figlia ha sottolineato l’importanza di “raccontare la storia dell’Europa” alle nuove generazioni. Oggi – sostiene Maria Romana De Gasperi – manca quella passione che ha spinto i padri fondatori a mettere a rischio la propria vita per una meta che allora era capita da pochi. “Per unire l’Europa – diceva De Gasperi – c’è più da distruggere che da edificare; gettare via un mondo di pregiudizi, di pusillanimità, un mondo di rancori. L’Europa esiste, ma è incatenata”. Sembrano parole da applicare anche oggi a questa situazione che la storia ci chiede di risolvere. Dopo quasi sessanta anni l’Europa è ancora alla ricerca di una sua dimensione istituzionale, e non solo.

“La Storia dell’Europa – dice Frattini – è legata a un ideale a cui ho sempre creduto. Oggi manca una valutazione politica sulle fondamenta di questa Europa Unita e senza una solida unione politica non avremo una politica estera europea. Dovremmo pensare a una leadership come quella di De Gasperi, ma soprattutto riflettere sul costo di non avere una Europa Unita!”

“L’Europa ha bisogno di un’anima” diceva 60 anni fa Schumann. È ora di trovare quest’anima comune perché citando De Gasperi “Solo se siamo uniti, siamo forti; se siamo forti siamo liberi di agire…”