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Frattini: "contro l'euroscetticismo servono risultati tangibili"

Mercoledì, 26 febbraio 2014

“L’integrazione europea necessita un impegno costante,” ha detto Franco Frattini, Presidente della SIOI (Società Italiana per l’organizzazione internazionale) a Milano,”serve la formazione e la conoscenza delle norme nella loro applicabilità omogenea nei Paesi comunitari. Come SIOI organizziamo dei corsi per avvocati, magistrati, giuristi d’impresa, perché è fondamentale un aggiornamento costante nel settore del diritto comunitario con particolare riguardo alla sua evoluzione ed applicazione pratica. La leadership politica deve accompagnare le scelte normative europee e fare comprendere meglio ai cittadini il valore dell’integrazione comunitaria”.

La S.I.O.I. è un ente morale a carattere internazionalistico riconosciuto dal Ministero degli Affari Esteri, Polo europeo e centro di eccellenza Jean Monnet. Presso la Società Umanitaria si terranno sino a fine giugno degli incontri tematici con docenti universitari e professionisti esperti su vari temi dall’attuazione in Italia della direttiva europea in tema di mediazione; alla discriminazione nella trasmissione del cognome; alla giurisdizione per le controversie finanziarie; ai danni da sinistri stradali transfrontalieri; all’incidenza della libera prestazione di servizi sul processo di liberalizzazione delle attività economiche; al nuovo diritto internazionale privato europeo delle successioni; al diritto alla sicurezza alimentare.

“Rimango europeista convinto,” dice il Presidente Franco Frattini”, ma il percorso di integrazione, anche se ha visto passi importanti come l’accordo politico sull’unione bancaria necessita sviluppi attuativi concreti ed un monitoraggio importante sul sistema bancario. Una banca, una moneta ed un mercato comune necessitano di una governance politica del sistema economico europeo integrato. L’Europa si distingue certo perché alle sue radici c’è la promozione e la tutela dei diritti fondamentali delle persone con la carta di Nizza trasposta nel trattato di Lisbona serve però una reale politica estera europea, una politica comune di difesa per poter essere come Unione europea un attore importante a livello internazionale. Le istituzioni europee non sono ancora sentite come espressione della volontà popolare eppure quest’anno si voterà il candidato Presidente della Commissione europea. Rimango convinto che più i risultati sono tangibili per la vita quotidiana dei cittadini più i cittadini potranno comprendere il ruolo dell’Unione europea”.

(di Cinzia Boschiero)